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giovedì 25 ottobre 2012

Sono senza parole!


Torno a bomba, dopo una così lunga assenza dal Blog, per sfogare un po’ la rabbia del momento.
Riassumo brevemente i fatti accaduti. Lo scorso anno la Ciopo ha inziato la scuola per l’infanzia come anticipataria, anche se come ho raccontato in questo post la scelta non è stata facile.

Ha vissuto l’anno scolastico senza troppi problemi, a nostro avviso, integrandosi bene e seguendo il passo degli altri bambini della classe e su questo fronte secondo me ha anche influito positivamente il fatto che una buona parte dei compagni di classe sono nati nell’ultimo quadrimestre dell’anno.

La scuola lo scorso anno aveva tre classi distinte per età, una delle quali finanziata con fondi pubblici, che purtroppo quest’anno sono venuti meno e quindi abbiamo una classe mista (3-4 anni) e una composta da bambini di 5 anni.
Ad inizio anno, quando ho chiesto informazioni sull’organizzazione della didattica, mi è stato detto da una delle insegnanti (peraltro la fiduciaria del Preside) che nonostante la classe mista nulla sarebbe cambiato a livello didattico, perché le attività sarebbero rimaste distinte per gruppi. Ho quindi dato per scontato che mia figlia avrebbe seguito il gruppo dello scorso anno, peraltro il cartello affisso alla porta della classe riportava il nome di mia figlia proprio insieme a quel gruppo.

Ad un mese ormai dall’inizio della scuola scopro, dai racconti della Ciopo, che svolge normalmente attività con il gruppo dei 3 anni, assieme ad altri 2 bambini (anticipatari).

Due giorni fa, in occasione della riunione per l’elezione dei rappresentanti di classe, ho avuto conferma di quanto affermato da mia figlia e quando ho provato a dire che ritenevo scorretto non aver ricevuto comunicazione dalle maestre.

Mi hanno risposto con molta veemenza che avrei dovuto saperlo, perché funziona così, la costituzione dei gruppi ha seguito il criterio anagrafico, quindi mia figlia pur essendo anticipataria, è nata nello stesso anno dei bambini del gruppo con cui lavora.

Hanno continuato dicendo che noi non avevamo mai manifestato mai l’intenzione di anticipare l’ingresso anticipato alla scuola primaria di nostra figlia, beh del resto nessuno ce lo ha chiesto.

Ho chiesto se gli altri genitori coinvolti, non presenti alla riunione, erano stati informati. Mi è stato detto che in un caso non ce n’era stato bisogno poiché sanno come funziona in questi casi, hanno un altro figlio che in passato frequentato la scuola come anticipatario e per quanto riguarda l'altro caso nessuna risposta.
Ho ribattuto allora chiedendo spiegazioni sul motivo per cui, nonostante tutto, mia figlia è stata coinvolta in attività extrascolastiche (inglese e psicomotricità) esplicitamente riservate ai bambini più grandi (4 e 5 anni). Risposta vaga, evasiva e poco convincente.
Dopo la discussione del tema in pubblica assemblea, ho parlato faccia a faccia con le maestre (veramente ero decisa a procedere con un confronto privato sin dall'inizio, ma le emozioni mi hanno ad affrontare subito e pubblicamente un argomento che mi stava molto a cuore), che si sono difese attaccando. Dicendo che secondo loro mi sarei trovata male a far anticipare l’inizio della scuola alla Ciopo, poiché  le avrei tolto un anno di gioco. Che sarebbe stato meglio figurare come la più grande e non come la più piccola, enfatizzando poi le loro asserzioni con esempi di genitori di bambini che in passato hanno frequentato la scuola, che  si sono amaramente pentiti per decisioni sbagliate.

A nulla è valso far presente che la Ciopo era rimasta turbata da questo cambiamento, mi ha detto che gli altri bambini al momento in cui i gruppi si dividono le hanno fatto notare la cosa .
In tutto ciò devo dire che fatico a tenere i nervi saldi. Sono molto arrabbiata e purtroppo mi sento impotente di fronte di una scelta che è stata fatta per mio conto, senza averne ricevuto comunicazione.  Ritengo in verità che a monte si tratti di una suddivisione dei gruppi basata su  una mera questione di numeri, infatti le 2 maestre scegliendo il criterio anagrafico hanno così due gruppi composti rispettivamente da 13 e 16 bambini.
Una scelta a mio avviso furbesca, dato che appare difficilmente opponibile nei fatti, del resto si è adottato  un criterio anagrafico.
Ho chiesto un nuovo colloquio con le maestre, stavolta sarà presente anche il Babbone (era venuto all’Assemblea dei genitori, ma è dovuto scappare prima del termine per impegni di lavoro).
Nell’occasione ribadiremo che, nonostante le loro opinioni personali e il fatto che sia stato già adottato un criterio di suddivisione delle classi a noi non noto e non specificato per iscritto da nessuna parte, siamo intenzionati a perseguire a torto o a ragione l’obiettivo di mandare nostra figlia (nata pochi giorni dall’inizio dell’anno) alla scuola elementare come anticipataria.

Se ci troveremo di fronte ad un muro, come immagino, allora scaleremo verso l’altro, rivolgendoci al Dirigente scolastico (noto uomo senza attributi)
Diversamente ci muoveremo per sondare la possibilità di far frequentare a nostra figlia altra scuola, pur considerando che un cambiamento simile potrebbe ulteriormente turbarla.